I giovani ospiti del Villaggio Solidale in gita con il FAI

Otto giovani ospiti del Villaggio Solidale hanno vissuto un’esperienza davvero speciale

Sabato 10 giugno, accompagnati da uno dei loro educatori, Oscar, otto bambini e ragazzi del Villaggio Solidale del Centro Ambrosiano di Solidarietà hanno fatto visita alle Gallerie d’Italia nell’ambito del progetto del FAI “Arte, un ponte tra le culture“.

“Appena arrivati siamo stati accolti da Fernanda, guida del FAI, che ha subito coinvolto i ragazzi, i quali sono rimasti molto affascinati dal museo. Sono stati tutti molto attenti e hanno partecipato attivamente all’esposizione della guida“, spiega Oscar, che è stato anche promotore dell’iniziativa presso il CeAS.

Oltre al museo, la visita è eccezionalmente proseguita alla casa del Manzoni, dove i ragazzi hanno potuto ammirare il giardino e la facciata interna. Quella alle Gallerie d’Italia è la seconda uscita che i giovani ospiti del Villaggio Solidale fanno con il FAI; la volta precedente avevano visitato Villa Necchi Campiglio.

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“Queste esperienze sono molto importanti per i nostri ragazzi, perché hanno la possibilità di interagire tra loro e con gli altri in un contesto diverso da quello a cui sono abituati, e imparano anche a muoversi in città”, dice ancora l’educatore.

Andrea, il più grande dei ragazzi del Villaggio, ha anche avuto il compito di aiutare Oscar nella gestione dei più piccoli: “E’ stata una bella avventura, il museo mi è piaciuto molto e abbiamo imparato delle cose nuove sull’arte. Ci siamo divertiti e per me, che ho avuto la responsabilità di assistere Oscar, è stato come essere il fratello maggiore di tutti“, racconta.

“Il senso di questa proposta è che anche bambini e ragazzi in difficoltà e provenienti da situazioni di disagio possano accedere a una cultura alta, grazie all’aiuto di guide formate, e che possano vivere appieno la città e sentirla come propria anche se abitano in periferia“, aggiunge Stefano, un altro degli educatori del Villaggio Solidale, che accoglie famiglie provenienti da Italia, Serbia, Romania, Marocco e Senegal, con le quali viene sviluppato un percorso di inclusione sociale su più livelli: legale, socio-sanitario, lavorativo e abitativo.

 

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