Per il Centro Ambrosiano di Solidarietà ogni giorno è il 25 novembre

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, vogliamo raccontarti quello che il CeAS fa ogni giorno

Sara, Amyra e Lubabah sono solo alcune delle oltre 50 donne, sia italiane che straniere, che dal 2008 sono state accolte nelle case rifugio che il Centro Ambrosiano di Solidarietà gestisce sul territorio milanese, all’interno della Rete del Comune di Milano, per offrire protezione e sostegno delle donne vittime di violenza fisica o psicologica, maltrattamenti o stalking.

Accogliamo donne che hanno subito ogni tipo di soprusi. Arrivano smarrite, trascurate nell’aspetto fisico o nell’abbigliamento. In molti casi sono impaurite da tutto ciò che succede attorno a loro, e cercano qualcuno con cui relazionarsi, spesso desiderose di stabilire una sorta di dipendenza psicologica che supplisca alla loro difficoltà nel prendere iniziative autonome per sé stesse e per i loro figli. Per questo, una delle prime cose che proponiamo è un percorso di sostegno psicologico che consenta loro di riappropriarsi delle capacità personali e di riacquistare fiducia”, spiega Lucia Volpi, responsabile dell’Area Donne del CeAS.

Accompagnate dalle educatrici e dalla psicologa, le donne accolte vengono aiutate a riappropriarsi della propria quotidianità, dalle attività di organizzazione domestica alla gestione economica, e con chi ha figli, si lavora per rafforzare il rapporto madre-figlio. Spesso è poi necessario tutelare la donna nei confronti di chi l’ha maltrattata e in questi casi il Centro Ambrosiano di Solidarietà fornisce tutto il sostegno legale possibile. “L’obiettivo finale è quello di accompagnare tutte a riconquistare l’autonomia, aiutandole a cercare un’occupazione che dia loro quella minima indipendenza economica per ricominciare una nuova vita”, aggiunge Lucia.

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Per rafforzare la sua azione di sostegno alle donne vittime di violenza e maltrattamenti, il Centro Ambrosiano di Solidarietà aprirà presto un centro antiviolenza, che offrirà ascolto e sostegno, informazioni e orientamento, consulenze psicologiche e assistenza legale, accompagnamento ai servizi. Nel frattempo, il lunedì dalle 14 alle 18 e il giovedì dalle 9.30 alle 14, presso lo Spazio Comune Porpora (via Porpora,43) è attivo anche uno sportello di prossimità dove sono presenti le operatrici del CeAS, che rispondono anche al numero 335.1251813.

Per sconfiggere la violenza sulle donne, però, non bastano i centri antiviolenza e le case rifugio, perché la violenza è anche e soprattutto un fattore culturale. Per questo motivo, il Centro Ambrosiano di Solidarietà ha iniziato anche un lavoro di prevenzione primaria con alcune scuole dell’infanzia dei Municipi 2 e 3: “Lavorando con i ragazzi delle medie e delle superiori, ci siamo resi conto che a quell’età gli stereotipi di genere sono già consolidati e in alcuni casi ci sono già episodi di violenza – spiega Elena Tagliabue, psicologa dell’Area Donne del CeAS – per questo serve agire prima e quindi abbiamo scelto di iniziare a lavorare per scardinarli già dalla scuola dell’infanzia”.

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