Mercoledì 27 novembre, la sede del Celav – uno dei partner del progetto Work in Progress: transizioni verso la cittadinanza (di cui CeAS è capofila) – ha ospitato un interessante incontro di scambio. Protagonisti, anzi protagoniste visto che al tavolo erano sedute quasi tutte donne, alcune rappresentanti di EPIM – European Programme on Integration and Migration (l’iniziativa congiunta di diverse fondazioni europee, all’interno della quale è inserito il progetto Never Alone, per un domani possibile), Fondazione Cariplo, Fondazione CON IL SUD e, naturalmente, alcuni membri delle 13 organizzazioni che compongono il partenariato di Work in Progress.
L’incontro è stato un momento per presentare a EPIM il contesto in cui si svolge Work in Progress – la città di Milano – grazie agli interventi di Barbara Lucchesi, coordinatrice dell’Unità Politiche dell’Immigrazione, Inclusione e Diritti del Comune di Milano e di Andrea Cavazzoni, coordinatore dell’area MSNA del Celav, il Centro di Mediazione al Lavoro del Comune di Milano.
Le rappresentanti delle diverse organizzazioni che partecipano a Work in Progress hanno invece raccontato quali sono le azioni che si stanno portando avanti nelle tre aree sulle quali si sviluppa il progetto – lavoro, integrazione, casa – e qual è la metodologia di lavoro, un approccio che può essere definito “olistico”, perché agisce contemporaneamente a più livelli.
Ad essere raccontanti sono stati anche gli elementi di innovazione del progetto, e in particolare la collaborazione pubblico-privato e il coinvolgimento, fin dai primi passi, della società civile.
L’incontro con Epim ha rappresentato anche un’importante occasione per raccogliere spunti e idee come quella di coinvolgere nel progetto ragazzi e ragazze che hanno già fatto un percorso di inclusione di successo, che possano essere dei “mentori” per i più giovani che ancora sono nel percorso di accoglienza verso l’autonomia, essere ispirazione per loro o aiuto nei momenti di difficoltà.