I 35 anni del CeAS contro le dipendenze

Nato nel 1986 per la lotta contro l’eroina, oggi si occupa di persone con diverse dipendenze e altre fragilità

di Giuseppe Pipitone

In principio fu l’eroina. A Milano c’era un mare di eroina. Una dose? Bastavano cinquemila lire. All’inizio. Poi, come in tutte le economie di mercato, l’aumento della domanda ha fatto subito alzare il costo dell’offerta. Le cinquemila lire sono diventate presto cinquanta. Costava cara l’eroina a Milano, eppure era ovunque: nei parchi, agli angoli delle strade, persino sui tram. “C’era la gente che si bucava tra una macchina e l’altra”, racconta Massimo, uno di quelli che c’era. Sin dall’inizio.

Continua a leggere “I 35 anni del CeAS contro le dipendenze”

Contrasto alle dipendenze: non solo SanPa. L’esperienza del CeAS

A tre settimane dall’uscita, la docu-serie di Netflix “SanPa: luci e tenebre di San Patrignano” continua a far discutere. Anche il Centro Ambrosiano di Solidarietà desidera aggiungere un piccolo tassello al dibattito, portando come contributo la sua esperienza di oltre 30 anni accanto alle persone con dipendenze e alle loro famiglie.

Non ci interessa entrare nello scontro tra chi è a favore e chi è contro San Patrignano e il suo metodo, ma ci preme sottolineare un importante merito di questa serie: aver riaperto la discussione sulle dipendenze, che in Italia si riaccende sui media solo quando ci sono casi di cronaca nera o emergenze, come quella del “bosco di Rogoredo”, caratterizzandosi però sempre come scontro ideologico tra liberalizzazione e punizione. Il tema, al contrario, è molto complesso e in continua evoluzione, come sottolinea in un recente intervento anche Riccardo De Facci, presidente del CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, di cui il CeAS fa parte.

Dal punto di vista politico, invece, il dibattito è fermo al 1990, anno del Testo Unico 309/90 sulle dipendenze.

«Le dipendenze dovrebbero rientrare nel discorso più in generale in atto sul tema della salute, per un grande progetto di riforma. Anche in questo caso crediamo che debba prevalere una cultura della deistituzionalizzazione e un approccio che metta al centro la persona, con le sue caratteristiche», dice in proposito don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità e consigliere del CeAS.

Continua a leggere “Contrasto alle dipendenze: non solo SanPa. L’esperienza del CeAS”

La Giornata mondiale di lotta alla droga ai tempi del Covid

Quest’anno la celebrazione della Giornata mondiale di lotta alla droga ci consente di puntare i riflettori sulle conseguenze che la pandemia legata al Covid-19 ha avuto rispetto all’abuso di sostanze e più in generale alle diverse forme di dipendenza comportamentale. Abbiamo cercato di capire come due differenti crisi di “salute pubblica” si sono scontrate, quali sono stati gli effetti nell’immediato e quali potranno essere le ulteriori conseguenze che possiamo prevedere per il futuro. 

Lo abbiamo fatto interpellando Corrado Celata Dirigente UOS Prevenzione specifica – UOC Promozione della Salute, ATS della Città Metropolitana di Milano.

COME HA INTERAGITO LA PANDEMIA CON IL MONDO DELLE DIPENDENZE?

Il mondo delle dipendenze ha subito un impatto importante rispetto all’avvento di questa pandemia virale. I suoi effetti sono stati da subito talmente imprevedibili da determinare un vero e proprio cambiamento epocale a cui non eravamo per niente preparati. Le misure di distanziamento sociale e i divieti adottati in via precauzionale per ridurre la trasmissione del virus all’interno della popolazione, sebbene necessari, hanno amplificato quelli che da sempre sono considerati tra i principali fattori di vulnerabilità individuale e sociale rispetto all’insorgere di comportamenti d’abuso di sostanze o di aggravamento di condizioni di dipendenza patologica”, esordisce Celata. 

Continua a leggere “La Giornata mondiale di lotta alla droga ai tempi del Covid”

Covid e dipendenze, dialogo con Carmela Manduzio, presidente dell’Associazione CAD Onlus

In che modo lo stress dovuto all’isolamento sociale e ad altri cambiamenti della vita correlati al COVID-19 ha potuto influenzare l’uso e l’abuso di sostanze e tutta la sfera delle nuove dipendenze “comportamentali”? Ne abbiamo parlato con Carmela Manduzio Presidente dell’Associazione CAD Onlus che gestisce a Milano il Servizio Multidisciplinare Integrato CAD, occupandosi di prevenzione, trattamento e riabilitazione di persone con problematiche di abuso e dipendenza da alcoolsostanze stupefacentifarmaci e comportamenti compulsivi quali il gioco d’azzardo patologico.

AFFRONTARE LA PAURA DEL CONTAGIO

“La prima sfida con cui ci siamo dovuti confrontare è stata quella di garantire da subito la continuità terapeutica con le persone già in carico e un’accoglienza che inevitabilmente doveva fare i conti con i vincoli imposti dal distanziamento sociale. Uno dei primi temi affrontati è stato quella della paura del contatto, legittimando spazi di riflessione necessari a dare voce a sentimenti e vissuti contrastanti, presenti sia nei pazienti che negli operatori, e facilitando percorsi di rielaborazione individuale e di gruppo capaci di generare soluzioni nuove e creative per portare avanti i percorsi di aiuto”, esordisce.

“Accogliere la paura del contagio ha significato in primo luogo legittimare una dimensione inevitabilmente presente, facendola uscire dalla sfera del non detto e permettendo di esplicitare che la distanza generata dalle restrizioni sociali imposte non era l’espressione di una paura del contatto personale, ma era legata a una dimensione di corresponsabilità verso il contesto sociale più ampio. Questo ha permesso ad esempio ai pazienti che hanno continuato a frequentare la nostra struttura, per l’assunzione delle terapie sostitutive, di accettare pazientemente le code in attesa del proprio turno, di rispettare le distanze precauzionali adottate nel corso dei colloqui vis à vis senza che si registrassero episodi di aggressività o di intolleranza alle regole”, prosegue Manduzio.

Continua a leggere “Covid e dipendenze, dialogo con Carmela Manduzio, presidente dell’Associazione CAD Onlus”

SostieniMi è il servizio gratuito di ascolto, sostegno e orientamento telefonico dedicato alle dipendenze

Tra i vari impegni dell’Area Dipendenze del Centro Ambrosiano di Solidarietà c’è, da ottobre 2019, anche SostieniMi, il servizio gratuito di ascolto, sostegno e orientamento telefonico dedicato alle dipendenze.

335.19.00.536 è il numero da contattare (anche tramite sms o whatsapp) nel caso si abbia a che fare, direttamente o indirettamente, con una situazione di dipendenza da sostanze o dipendenza comportamentale.

Abbiamo interpellato Gabriele Destefani, coordinatore del progetto, per un breve primo bilancio di attività: “Il Ce.A.S. ha una lunga tradizione di gestione dell’ascolto telefonico. SostieniMi è una helpline del Comune di Milano dedicata alla lotta alle dipendenze. Da ottobre 2019 ad oggi, attraverso una linea telefonica, un indirizzo mail e una chat per la messaggistica istantanea, abbiamo intercettato persone coinvolte a vario titolo nelle problematiche riguardanti le dipendenze. Ci chiamano diretti interessati, genitori, partner, amici, ma anche operatori sociali e legali. Si va dalla richiesta di informazioni fino alla presentazione di veri e propri casi. E le tematiche di dipendenza pervenute sono correlate spesso ad almeno una tra queste altre tematiche: disagio psicologico, problematiche relazionali ed educative, solitudine, violenza, lavoro, nuove povertà”.

Continua a leggere “SostieniMi è il servizio gratuito di ascolto, sostegno e orientamento telefonico dedicato alle dipendenze”

Il “tempo sospeso” di Alisei

In queste settimane, abbiamo iniziato a raccontarvi come procede la vita nelle comunità del Centro Ambrosiano di Solidarietà. Vi abbiamo, per esempio, spiegato come il coronavirus abbia cambiato la vita dei ragazzi di “Radici”, gli appartamenti del CeAS dedicati ai minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni.

A essere completamente stravolta è stata anche la quotidianità degli ospiti di “Alisei”, la comunità terapeutica del CeAS che accoglie 10 uomini, ai quali è offerto un percorso terapeutico personalizzato per affrontare le problematiche legate alla dipendenza e alla salute mentale.

“Per noi è cambiato tutto, a partire dalle nuove regole sulla prossimità”, esordisce Graziano Valera, responsabile di Alisei.

Continua a leggere “Il “tempo sospeso” di Alisei”

Coronavirus, le helpline del CeAS continuano a lavorare

In un momento così delicato per tutta la comunità, e in particolare per le persone più fragili, non si fermano i servizi di ascolto e sostegno telefonico gestiti dagli operatori del CeAS.

SostieniMi, la linea contro le dipendenze, è raggiungibile al numero 335.1900536, il lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9 alle 16; il martedì e giovedì dalle 14 alle 21.

La linea Milano NoSlot Ascolta, per le persone con problemi legati al gioco d‘azzardo e ai loro familiari, risponde invece al 335.1251774, il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 14; il martedì e giovedì dalle 16.00 alle 21.

Anche la linea telefonica del Centro Antiviolenza “Mai da Sole” è attiva. Le operatrici rispondono dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17 al 335.1251813.

Quando le linee non sono attive, risponde una segreteria telefonica, con la possibilità di lasciare un messaggio ed essere richiamati.

NASCE “SOSTIENIMI”, LA NUOVA HELP LINE DEDICATA ALLA LOTTA ALLE DIPENDENZE

Il CeAS gestirà la nuova linea telefonica. Già attivi il numero 3351900536 e l’indirizzo mail helplinedipendenze@gmail.com

Una linea telefonica, un indirizzo mail, una chat per la messaggistica istantanea. Parte SostieniMi la nuova help line del Comune di Milano dedicata alla lotta alle dipendenze con l’obiettivo di intercettare il bisogno di chi vive direttamente o indirettamente questo tipo di problemi, ma ancora non viene seguito dagli appositi servizi.

“Come abbiamo osservato anche con l’esperienza contro il gioco d’azzardo, la help line è uno strumento importante, perché permette di intercettare anche quelle persone che faticano a rivolgersi autonomamente ai servizi di riferimento, per vergogna o perché la motivazione è ancora debole. Il telefono invece, essendo anonimo e più informale, consente di sentirsi meno esposti nella richiesta di aiuto. Il numero di cellulare, inoltre, è molto funzionale, perché oltre alle telefonate le persone possono contattarci anche tramite sms, whatsapp, email o chat, consentendo con il tempo di dare una certa continuità al contatto”, spiega Clauda Polli, responsabile dell’Area Dipendenze del CeAS. Continua a leggere “NASCE “SOSTIENIMI”, LA NUOVA HELP LINE DEDICATA ALLA LOTTA ALLE DIPENDENZE”