“Work in progress: transizioni per la cittadinanza” è un progetto dedicato ai minori stranieri non accompagnati o neomaggiorenni che vivono a Milano, per aiutarli a superare quelle fragilità e incertezze che possono incontrare con l’avvicinamento della maggiore età e quindi con la fine del periodo di accoglienza in comunità.
Sono previsti interventi per il potenziamento formativo e l’inserimento lavorativo dei ragazzi e delle ragazze coinvolti e, soprattutto, si punta ad una maggiore inclusione sociale, con il coinvolgimento della società civile.
I partner
CeAS è capofila del progetto e lavora insieme a una rete formata da 13 partner, attivi sulla città di Milano, che vantano una lunga esperienza di collaborazione nell’intervento a favore dei minori stranieri non accompagnati.
Gli obiettivi
Obiettivo del progetto è quello di perfezionare il percorso di emancipazione e integrazione dei giovani migranti nella società civile, nei tre ambiti fondamentali per la costruzione dell’autonomia: lavoro, casa, inclusione sociale.
Per quel che riguarda il lavoro, si vogliono creare interventi individuali di crescita personale e professionale, che trasmettano competenze e permettano l’accesso al mercato del lavoro.
Rispetto alla casa, si mira a incrementare una positiva transizione dall’accoglienza in struttura ad ambiti abitativi autonomi, anche nel mercato privato.
L’idea guida che attraversa il progetto è quella di un maggior coinvolgimento della società civile. Per questo si cercherà di ampliare le iniziative, sia rivolte ai beneficiari che ai loro pari, che possano essere una palestra per la costruzione di relazioni sociali durature.
Le azioni
Le diverse azioni previste dal progetto sono molteplici e si articolano su tre ambiti: lavoro e formazione, inclusione sociale, transizione verso il mercato dell’alloggio.
Tutti gli ambiti di azione prevedono attività di advocacy.
Lavoro
Grazie forte connessione con il sistema di welfare milanese, con il Comune, il mondo della formazione e dell’imprenditoria saranno messe in campo opportunità formative e lavorative, che partono dal presupposto fondamentale della conoscenza della lingua italiana.
L’iter formativo che il progetto propone comprende: formazione linguistica specifica orientata lavoro; corsi professionalizzanti teorico/pratici con Io svolgimento di un tirocinio formativo (2-3 mesi) e l’attivazione della borsa lavoro, come ulteriore occasione per introdurre in modo tutelato i ragazzi in contesti lavorativi che possano offrire chance reali di assunzione.
Gli accordi formali, obiettivo delle azioni di advocacy, con la Camera del Lavoro, la Confartigianato, l’Università Carpigiani del Gelato e altri interlocutori dovranno portare a connessioni stabili, non più occasionali e aprire a scenari di livello superiore come corsi di specializzazione e microimprenditoria.
Oltre ai partner sono coinvolti due fornitori esterni: Cooperativa NIW e l’associazione Architettura delle convivenze.
Inclusione sociale
Obiettivo è quello di promuovere una nuova visone culturale, che superi il binomio immigrazione=assistenzialismo, fornendo ai beneficiari del progetto competenze sociali che conducano verso posizioni di cittadinanza attiva e consapevole.
Sono messe in campo azioni per rafforzare le competenze linguistiche e l’inclusione attraverso lo sport e l’arte. Grazie all’attività “Te la do io l’integrazione!” saranno gli stessi ragazzi protagonisti del progetto a essere i formatori dei loro coetanei e degli operatori, per condurci in un viaggio di trasformazione dei punti di vista.
Grazie al supporto esterno dell’Associazione Imagine Factory, saranno proposti dei momenti di formazione sugli strumenti di comunicazione digitale, così che i ragazzi diventino capaci di produrre storytelling delle proprie esperienze di vita e inclusione.
Casa
Due le attività dedicate all’inclusione abitativa dei beneficiari del progetto:
- SOS Alloggio: sarà creato un fondo per garantire ai neomaggiorenni una soluzione abitativa. Questa soluzione sarà utile per i ragazzi che necessitano un periodo di sostegno per affrontare alcune spese.
- Coabitare per crescere: tre mesi prima delle dimissioni dalle strutture di accoglienza, i ragazzi saranno accompagnati alla costruzione di gruppi di coabitazione. Saranno aiutati a diventare titolari di contratti d’affitto, con gli operatori che si proporranno come garanti ai proprietari di casa.